mercoledì 15 febbraio 2012

Reggio Emilia | Un odg contro chi promuove l'odio xenofobo e razziale

L’A.N.P.I. chiede vigilanza e agire politico !

L’ANPI di Reggio Emilia chiede una netta presa di posizione da parte delle Amministrazioni comunali contro tutte le associazioni che promuovono l’odio razziale e in genere ogni forma di esclusione sociale, essendo tutte queste pratiche opposte ai valori fondamentali dell’uguaglianza, della libertà e della tolleranza sanciti dalla nostra Costituzione.
Chiede con fermezza che la Costituzione venga fatta rispettare dalle autorità pubbliche e vengano finalmente applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato.
Chiede  inoltre che alle suddette associazioni sia negata la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali.
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Neofascismo e xenofobia: secco no da Casalgrande

Approvato un ordine del giorno in consiglio comunale. La Giunta negherà spazi pubblici alle associazioni che promuovono l’odio razziale | Gazzetta di Reggio del 15 feb. 2012

CASALGRANDE. «Non si può soprassedere sull’ondata neo-fascista che attraversa l'Europa e l’Italia».
Questo è il contenuto dell’ordine del giorno, presentato dal capogruppo di maggioranza Alberto Vaccari, e approvato da parte del consiglio comunale nella serata di lunedì. Favorevoli il gruppo misto e la maggioranza, contrari Lega e Pdl.
Il problema che è stato evidenziato tocca anche il comune ceramico, interessato da questo fenomeno da vicino, prima con una scritta inneggiante il fascismo, apparsa a fine novembre su un muretto nel centro del paese. In seguito, «due giovani di Casalgrande – come si legge nel documento approvato dal consiglio comunale – sono stati colti in flagrante a Sassuolo mentre scrivevano su un muro frasi inneggianti il genocidio degli ebrei; tali eventi debbono far alzare la guardia». Durante il dibattito è stato ricordato che «si è consapevoli del principio riconosciuto dalla Costituzione della libertà di manifestazione e associazione, ma è altrettanto vero che dal 1952 la Legge Scelba vieta l’apologia del regime fascista e del Partito Nazionale Fascista, classificandole come reato. Diventa difficile non riconoscere come l’associazione Casa Pound e i suoi associati – dimostrazione recente lo sono i fatti accaduti in questi territori – non siano riconducibili a una cultura fascista e xenofoba». A tal fine, l’ordine del giorno impegna la Giunta a «negare la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali alle associazioni che promuovono l’odio razziale e in genere ogni forma di esclusione sociale».
Si chiede con fermezza che «siano applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato».
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