martedì 29 maggio 2012

Reggio Emilia - Una provincia defascistizzata

Approvato anche nel comune capoluogo l'odg teso a negare spazi pubblici e istituzionali alle formazioni neofasciste.   

Sono 20 i consigli comunali reggiani che adottano il documento, fatto proprio anche dal consiglio provinciale.

Tra le tante notizie preoccupanti che pervengono in queste ore dai territori emiliani colpiti dagli sciami sismici che stanno procurando morti e distruzione, una ci rincuora senz'altro. E' quella dell'approvazione anche nel comune capoluogo Reggio Emilia, nella giornata di ieri, dell'odg che nega spazi pubblici e istituzionali alle organizzazioni di estrema destra, arrivando così ad interessare ben 21 comuni della provincia.
E' indubbiamente un risultato estremamente importante per il territorio reggiano ma non solo, che testimonia come l'essere coscienti della non-autosufficienza da un lato e la conseguente costruzione, dall'altro, di una rete di soggettività locali, sia istituzionali sia di movimento, possa essere assai efficace nel contrastare rigurgiti neonazifascisti, che cercano di tornare prepotentemente, in un'epoca di crisi come questa che stiamo vivendo, al centro della politica dei nostri territori.

Con questo sostanzioso precedente realizzato, che speriamo possa essere colto anche dalle istituzioni riminesi, e forti di ciò, portiamo avanti la Campagna no nazi in my town, per la diffusione di una cultura e di una pratica antifascista quotidiana.


Di seguito il comunicato pubblicato su globalproject.info


Oggi, 28 maggio 2012, il consiglio comunale della città di Reggio Emilia si è espresso a favore di un ordine del giorno  che impegna le amministrazioni a non concedere più spazi pubblici a qualsiasi organizzazione che si rifaccia all’ideologia fascista(in qualsiasi sua rivisitazione) o che professi l’odio razziale e la xenofobia. Con 25 voti a favore (PD-SEL-PDL e 5Stelle), 5 contrari (Lega Nord) e 3 astenuti, e dopo 2 ore e 20 minuti di estenuante discussione il consiglio comunale approva l'ordine del giorno.
Ad oggi lo stesso ordine del giorno è stato approvato in venti comuni della provincia di Reggio Emilia più il consiglio provinciale. Sempre ad oggi un solo comune ha respinto quest’ordine del giorno, il comune di Guastalla, nella bassa reggiana al confine con il mantovano, comune amministrato dal binomio PDL-LEGANORD.

Nel merito di questa vicenda ci sono alcune cose che vanno dette. Siamo davvero molto contenti di vedere che anni di informazione, monitoraggio e mobilitazioni, svolti sempre dal basso da cittadini e militanti politici spesso snobbati e lasciati soli, hanno finalmente raggiunto e incontrato la cosiddetta politica istituzionale, che ha, almeno una volta, raccolto e fatto proprie queste istanze. Purtroppo nemmeno a Reggio Emilia si possono dare per scontate certe prassi e prese di posizione pubbliche.

La scelta, deliziosamente politica, di votare un simile ordine del giorno, è certamente solo uno dei cento passi che occorre fare per non lasciare terreno a certe derive culturali. Nondimeno è un passo fondamentale. E la sua valenza è triplice: in primo luogo è una lezione di democrazia partecipativa di cui fare tesoro in futuro, è la dimostrazione che le mille lotte di tanti anni hanno davvero smosso qualcosa, perfino nei “palazzi”.

Ma i dati più importanti sono gli altri due: finalmente degli amministratori hanno avuto il coraggio di rivendicare con la prassi i valori antifascisti, senza attendere azioni legali o provvedimenti della magistratura, restituendo un po’ di dignità e di indipendenza alla politica, valorizzando il bistrattato principio della separazione dei poteri, e dimostrando a tutti che dietro ad ogni scelta c’è sempre una volontà politica, che può e deve stare al di sopra delle convenienze. In un periodo di crisi tanto feroce, che porta rigurgiti neonazisti in tutta Europa, con gravi rischi per la libertà di tutti noi, grande è il valore di questo primo, piccolo passo. Ancora di più oggi gioiamo, nel vedere questa politica “con la P maiuscola” difendere i valori antifascisti, accogliendo e facendo proprio il linguaggio scaturito in questi tanti lunghi anni di lotte della società civile contro il fenomeno neofascista, arrivando addirittura ad affermare che questo fenomeno non deve avere spazi nelle nostre città.

Quando le istanze che provengono dal basso, riescono a penetrare nei “palazzi del potere”, significa che il percorso che ha portato alla vittoria di oggi è sempre stato giusto, coerente e condiviso. Questo non può che rappresentare una grande soddisfazione per i movimenti, veri artefici di questo risultato.

In terzo luogo, ultimo ma non meno importante, è stato rotto il vecchio schema dei “rossi contro i neri”, speriamo infatti che da adesso in avanti non si guardi più l’antifascismo militante storcendo la bocca, e che non si lascino più sole quelle persone che lavorano costantemente, con ogni mezzo necessario, per tenere pulita la propria città. Se questo passaggio fosse venuto prima, probabilmente si sarebbero evitate tante violenze e situazioni pericolose, alcune delle quali costate la vita a persone che a volte non erano neppure “antifascisti militanti”, come Nicola, studente medio, ammazzato a calci dai nazi nella Verona di Flavio Tosi 4 anni fa, solo per fare un esempio.

Sappiamo che il risultato che oggi portiamo a casa da solo non basta. Siamo consapevoli che non basterà da solo ad eliminare il fenomeno neofascista dalle nostre città. Sappiamo che dovremo continuare ad opporci con ogni mezzo necessario ai neofascisti.

Ma sappiamo anche che questa vicenda (un’intera Provincia che nega spazi pubblici a Casa Pound e gentaglia varia) rappresenta un precedente importantissimo, anche a livello nazionale. Siamo un territorio (almeno sulla carta) “defascistizzato”. Speriamo soltanto che tanti altri territori in Italia prendano spunto e trovino il coraggio di accogliere le istanze dei movimenti antifascisti, comprendendo che il pericolo rappresentato da queste formazioni nel contesto della crisi è reale e vicino.


Gianluca, Lab. Aq16 - Intervista dopo approvazione Odg



  

Fiorella Ferrarini, Anpi Reggio E. - Commento a caldo dopo approvazione Odg

  

lunedì 28 maggio 2012

Parma - Ore contate per CasaPound. Il questore: “Prenderemo provvedimenti”

La richiesta d'intervento era stata avanzata dalla senatrice del Pd Albertina Soliani, che era rimasta coinvolta nei violenti scontri tra i rappresentanti del centro neofascista e i militanti del Comitato antifascista Montanara di quindici giorni fa

di Silvia Bia

CasaPound a Parma potrebbe avere le ore contate. È il questore di Parma Salvatore Longo, nel suo discorso ufficiale durante la Festa della polizia, a fare il punto della situazione sul caso dopo l’aggressione del 12 maggio da parte dei militanti dell’associazione ai danni del circolo Minerva. “In questi giorni – ha detto all’Auditorium Paganini – stiamo proseguendo le indagini e saranno presi provvedimenti amministrativi di pubblica sicurezza”.

La richiesta di un intervento in merito era stata avanzata dalla senatrice del Pd Albertina Soliani, che era rimasta coinvolta negli scontri tra i rappresentanti di CasaPound e i militanti del Comitato antifascista Montanara. L’associazione di estrema destra aveva inaugurato la sede dopo alcuni lavori di ristrutturazione, proprio a pochi isolati dal circolo in cui si ritrovano abitualmente gli antifascisti. Dopo un pomeriggio di tensione tra i due gruppi, la situazione era degenerata, fino a quando una trentina di militanti di CasaPound si era diretta verso il circolo Minerva armata di cinghie, bastoni e bottiglie rotte. Durante la colluttazione alcune persone erano finite a terra e alcune auto erano state danneggiate. Nella notte, la sede dell’associazione era stata perquisita dalla polizia e in queste settimane gli inquirenti hanno sentito decine di persone che hanno assistito o sono rimaste coinvolte negli scontri.

Tra queste anche la senatrice Soliani, che aveva provveduto ad avvisare la polizia e il questore sull’accaduto. Pochi giorni dopo la senatrice aveva presentato un’interrogazione urgente al ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri chiedendo la chiusura della sede di CasaPound e ricordando come la Costituzione vieti la “riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Nei giorni seguenti all’episodio di violenza, il responsabile di CasaPound Parma Pier Paolo Mora aveva scaricato la responsabilità dell’accaduto sui militanti antifascisti, colpevoli di aver provocato i membri dell’associazione e di avere assaltato l’auto di un militante a bottigliate. L’associazione aveva dunque chiesto un incontro proprio con la Soliani per confrontarsi sull’episodio, ma la senatrice aveva negato di essere stata contattata e declinato l’invito, dichiarando invece di avere trovato su siti internet e su Facebook insulti e minacce alla sua persona da parte dei militanti di CasaPound.

Nel frattempo le indagini sono proseguite, e se per il momento si escludono conseguenze penali, l’episodio sicuramente non si può considerare concluso, come ha confermato il questore. Del resto, l’aggressione del 12 maggio è solo l’ultimo atto di un clima di tensione che si protrae da anni nel quartiere Montanara da quando, nel 2009, è stata aperta la sede di CasaPound. “L’associazione, che ha sede nel quartiere Montanara, di storica tradizione antifascista– ha proseguito il questore –  finora si era limitata con i suoi circa 30 militanti ad organizzare iniziative o presentazioni di libri di revisionismo storico”. Ma per i cittadini e i residenti della zona l’aggressione al Minerva è stata decisamente un fatto troppo grave per rimanere impunito.

Fonte: Il Fatto Quotidiano 26 maggio 2012



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Aggressione al circolo Arci, senatrice Pd al ministro: “CasaPound deve chiudere”

martedì 15 maggio 2012

Rimini 5 maggio 2012. Reportage video a cura di Silvia Fabbri e Matteo di Grazia

A più di una settimana dalla giornata del 5 maggio che ha visto un nuovo protagonismo antifascista in città, protagonismo collegato sempre più alla necessità di conquistare nuovi diritti per tutti e tutte oltre che contrastare l'avanzata delle destre estreme sempre pronte a cavalcare il disagio sociale, pubblichiamo un reportage video su quella giornata di iniziativa a cura di Silvia Fabbri e Matteo di Grazia
Cogliamo l'occasione per ringraziarli pubblicamente... il miglior strumento è creare informazione autogestita e diffonderla nella rete!

lunedì 7 maggio 2012

Rimini - Il servizio di Icaro Tv sulla manifestazione di sab. 5 maggio

Rimini. Se questo è giornalismo...Lucia Paci! | commenti sulla giornata di sabato 5 maggio

Riportiamo la nota del Lab.Paz Project dopo la giornata di sabato

7 / 5 / 2012
Alcune considerazioni a caldo dopo la lettura dell'articolo “Scontro” tra cortei, corso paralizzato del Corriere Romagna .it pubblicato ieri e firmato da Lucia Paci. Noi non abbiamo bisogno di offenderla, come lei ha fatto con tanti suoi concittadini di ogni genere ed età presenti ieri alla manifestazione, ma delle cose vogliamo dirle e come sempre lo facciamo pubblicamente perchè qui non c'è solo in gioco la dignità e il rispetto delle persone ma il futuro della nostra città e della società in cui viviamo, dato che il tema dell'estremismo di destra è attuale e dirompente in Italia e in Europa.
1) Lucia Paci forse sarà andata a mangiare, noi - e quando diciamo noi intendiamo tante persone non solo del Paz (partiti, associazioni, sindacati, singoli ecc...) - siamo rimasti fino alle ore 22.30 in centro storico, dato che verso le ore 20 i camerati stavano sfilando tranquillamente in centro storico scortati dalla polizia come se nulla fosse accaduto durante il pomeriggio, quando un pezzo importante e consistente del presidio di piazza Tre martiri ha deciso di spostarsi sul Corso d'augusto e svolgere lì l'assemblea e impedire così che il corteo, di chi usa la crisi per nuovi totalitarismi xenofobi, sfilasse. Questo si che è un attacco alla democrazia!
2) Lucia Paci non menziona che la maggior parte delle persone del presidio Ariminvm sono iscritte a Forza Nuova e che sempre la metà del gruppo era composto da camerati proveniente dalla zona di Ravenna, Faenza, Verucchio e dintorni. Cosa centrino loro con il tema sicurezza a Rimini non è dato sapere. Questa si che è democrazia!
3) Lucia Paci non menziona che le bandiere tricolori dei camerati celavano in realtà mazze di ferro pesante. Evidentemente l'addestramento del "democratico" Ludovico Ceccarellli ai camerati forza nuovisti di tutta la Romagna, tenutosi il 30 aprile e il 1 maggio a Predappio, aveva già degli obiettivi concreti. Questa si che è legalità!
4) Non abbiamo usato alcuna violenza, ne leso la libertà delle persone, ne limitato il movimento dei trasporti pubblici locali per i quali ci siamo battuti e ci battiamo tutti i giorni affinchè vengano rispettati i diritti di quei lavoratori e il Tpl non venga privatizzato ma rimanga un servizio pubblico essenziale. Questa si che è insicurezza!
5) Lucia Paci omette che gli stessi aderenti al comitato ARIMINVM hanno prontamente diffuso, nei giorni successivi all'aggressione armata contro i due giovani migranti a Cattolica, diversi appelli e sottoscrizioni economiche a favore dei tre aggressori filoforzanuovisti tutto'ora in carcere. Cosa che abbiamo prontamente segnalato a chi di dovere senza ricevere alcuna risposta. Questa si che è sicurezza!
6) Ci sarebbero tante altre cose da aggiungere (imbrattamento della cancellata della casa della pace, adesivi con il simbolo delle SS firmati Forza nuova Rimini in centro storico, violazione di account privati e mail, lo striscione del 25 aprile sul metanodotto e tante altre ancora). Ma quando la decenza della cronaca giornalistica è diventata indegenza come accaduto per altro un mese fa con i fatti del Campo sinti di Riccione, abbiamo solo una cosa da dire.
Voi siete responsabili e complici di questi fatti, perchè celate e in un certo modo difendete e legittimate gli autori di tali gesta, mentre stigmatizzate chi tutti i giorni fra lavoro, precarietà, fatiche quaotidiane fa dell'antifascismo non uno strumento ideologico da agitare fra opposti estremismi ne un dato meramente storico/celebrativo ma una pratica di vita quotidiana.
Ps. non sapevamo che il Paz avesse tanti militanti. Tu Lucia Paci dici 40 o poco più, peccato che eravamo molto più di un centinaio. Di questo ti ringraziamo perchè se tutte le persone che appaiono nelle foto fossero tutte appartenenti al nostro collettivo, a quest'ora forse avremmo uno spazio sociale stabile per le nostre attività. Ma questa è un'altra storia, di cui prima o poi ne riparleremo ancora.
PPS: ma sei andata a scuola da Pierluigi battista del Corriere della sera?! ( http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-corsera-e-i-fascisti/#.T6TpOW4eO3A.facebook )
gli attivisti e le attiviste del Lab.Paz Project Rimini
Per chi volesse approfondire qui c'è la cronaca autogestita della giornata:
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Rimini-Cronaca-di-una-giornata-di-r-esistenza-popolare-contro-la-crisi/11449
Qui il blog della Campagna No nazi in my town dove sono riportati alcuni dei fatti segnalati in precedenza:
http://nonazinmytown.blogspot.it/
Qui alcuni dei messaggi ricevuti oggi alla nostra mail:
1) Almeno il sabato facciamo alla gente vedere che siamo una società moderna. Non rompiamo le scatole ai negozianti, facciamo almeno il sabato finta che tutto va ben, " madama la marchesa", come diceva l' omino che portava la bandana. Almeno il sabato facciamo manifestare i "rappresentanti" di questa RIMINI che vogliono un centro storico "sicuro", magari con le auto che scorrazzano per le piazze e per le vie della città. Va tutto bene... ma quei quattro stupidotti della sinistra antagonista sempre a menarla con l'antifascismo, ormai sono passati 67 anni ancora al 25 aprile si inneggia!
Ebbene signora si, ci sono quattro sfigati o quaranta (come dice lei) ma anche fossero due solo, loro avrebbero tutti i diritti di manifestare il loro dissenso nei confronti di una così palese mascherata manifestazione fascista e pazienza se per un sabato ai riminesi è stato “rovinato” lo shopping o se vogliamo dirla alla riminese la vasca. RICCI ROBERTO
2)Glosse sulla manifestazione
Sabato 5 maggio avrebbe dovuto sfilare per la città, un corteo dell’associazione Ariminum, nata dalla volontà di alcuni gestori di locali nel centro storico, che hanno trovato appoggio nel partito neofascista Forza Nuova, responsabile sul territorio di svariati atti di violenza ed intimidazione. Il corteo è stato impedito dagli antifascisti riminesi. Vanno presi in seria considerazione gli aspetti problematici della vicenda :
- L’approvazione data ad un corteo composto prevalentemente da membri di forza nuova è in se
stessa intollerabile. Essendosi il gruppo distinto per violenze ed abusi di varia natura sul territorio.
Lo stesso consiglio comunale ha vietato all’organizzazione di presidiare le piazze riminesi, per
poi permettere che le stesse persone si presentino sotto mentite spoglie e ripetano le loro
campagne di odio e xenofobia mascherate sotto la retorica della “sicurezza pubblica” e della
lotta al “degrado”, dimostrando imbecillità e ottusità di fronte alle migrazioni a ai problemi delle
frontiere della cittadinanza.
- L’irresponsabile gestione dell’intera vicenda da parte delle forze dell’ordine che hanno permesso una situazione vergognosa da guerra civile. Il corteo fascista Ariminum era previsto per le 18 e avrebbe dovuto attraversare le vie della città, ma è stato bloccato davanti all’arco d’augusto.
Dopo questo blocco durato un paio d’ore, i fascisti arrotolavano le loro bandiere e la vicenda sembrava chiusa, ma il corteo fascista, spalleggiato dalle forze dell’ordine, doveva partire a tutti i costi. Fatto passare per via Bertola viene nuovamente bloccato, la situazione viene esasperata dalle forze dell’ordine incapace di scortare i cameraten alle macchine e mettere la parola fine all’intera vicenda.
- Tutto questo per poi leggere sul Corriere di Rimini di domenica 6 maggio, la mistificazione di un
giornalista, che trasforma la gravità dell’ intera vicenda in una pagliacciata tra due fazioni in lotta
con tanto di commentino caustici sulla fine della manifestazione grazie al “richiamo della tavola” .
Il mio individuale appello come cittadino è l’auspicio della ricostruzione di questa vicenda oltre la
mistificazione e la denuncia della pericolosità di tali forze neofasciste.
Francesco Bugli
3) Egregio Direttore,
Lei saprà meglio di me che fra le cause dell'avvento del nazismo e del
fascismo ci fu l'indifferenza di molte persone. Sicuramente l'indifferenza fu
la colpa più grande. Le cause furono tante anche la mancata comprensione di
quanto stava succedendo prima e subito dopo l'avvento del nazismo e del
fascismo. Ora mi pare che il brutto articolo scritto da Lucia Paci in merito
alla manifestazione di sabato sia stato dettato dalla mancata comprensione di
quanto stava accadendo. E questo mi sembra grave. Ariminium non è altro che
Forza Nuova e Forza Nuova sanno tutti cos'è e quali provocazioni e atti
criminosi abbia perpetrato anche a Rimini. Lei ricorderà quando gli esponenti
di FN furono arrestati perchè stavano andando ad incendiare l'ex scuola di via
Montevecchio, dove aveva sede il centro sociale, con l'intenzione anche di
sequestrare le persone che erano dentro? Che cosa sarebbe potuto accadere se
non fossero stati fermati in tempo? E le aggressioni a sfondo razzista accadute
sul nostro territorio sia l'estate scorsa a Rimini che qualche settimana fa a
Cattolica, che hanno visto coinvolte persone con dichiarate simpatie per Forza
Nuova? O la manifestazione di qualche settimana fa a Coriano contro i Sinti e i
Rom? E quando insultarono la città di Rimini ribattezzando Piazza Tre Martiri
in "piazza tre ladroni"? Il 25 Aprile scorso uno striscione appeso in periferia
insultava la Resistenza, il contenuto era più o meno questo: "Il 25 aprile è un
giorno di lutto". La Digos indaga ma come diceva Pasolini "Io so chi è stato ma
non ho le prove".
I movimenti filo nazisti e razzisti stanno prendendo piede in tutta l'Europa e
anche nel nostro territorio. Ieri i due cortei non partecipavano ad un gioco da
ragazzi che non sanno come passare il tempo. Non si può restare indifferenti
perchè erano due cortei ben distinti. E non cinquanta
persone ma più del doppio dalla parte antifascista. Lo testimoniano anche le
foto su facebook. Le persone che componevano il corteo antifascista di ieri
hanno voluto che l'altra manifestazione, che vedeva tra i promotori anche il
responsabile provinciale di Forza Nuova, non cadesse nell'indifferenza. E'
questo il dato importante della giornata di ieri che purtroppo non siete
riusciti a cogliere. Dispiace quindi che sul Corriere si legga un articolo che
minimizza e ridicolizza la manifestazione antifascista contro un movimento di
estrema destra razzista e fascista. Per le persone che erano nel corteo
antifascista il 25 aprile non è una data da celebrare stancamente una volta
all'anno, per noi il 25 aprile è tutti i giorni. La prego di pubblicare questa
mia lettera dal momento che il sottoscritto ha partecipato alla manifestazione
antifascista di ieri contro Forza Nuova. La ringrazio per l'attenzione e per
l'eventuale pubblicazione.Fabio Pazzaglia - Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia Libertà e Fare Comune
4) Siete disinformati,"amici"del corriere.
Lo "show" non è finito alle 20. Nessuno ha mangiato.
Non era solo il Paz a manifestare ma numerose realtà della provincia di Rimini.
Certo, i nostri ideali sono più forti dei vostri.
Certo, ci sembra giusto creare un pò di disagio alla cittadinanza per impedire un corteo fascista in pieno centro.
Certo, sapevamo che ci avreste trattato da teppisti,mentre impediamo a gente che accoltella le persone di manifestare.
Certo, per voi è più importante il "flash mob"....è inutile aggiungere commenti a riguardo.
Certo, come possiamo difenderci dai fascisti quando chi dovrebbe garantire la trasparenza di informazione mistifica i fatti...
E vi chiamate giornalisti?
Vergogna.
Siete come "la voce".
E buon pro vi faccia. Stefano Gaboardi

domenica 6 maggio 2012

Rimini - Cronaca di una giornata di r-esistenza popolare contro la crisi | da Globalproject.info

No nazi in my town... 5 maggio 2012

Voi 8, noi il 99%!

ore 23.45 - Alcuni/e compagni/e salgono sul palco dei 99 prima di Rigurgito antifascista con lo striscione/manifesto della giornata di lotta "No nazi in my town". Federica dal palco interviene a braccio, nella sua voce la gioia rabbiosa della vittoria di oggi. "Non è solo una questione di antifascismo in senso lato, o di contrapposizione ideologiche", dice. "Si tratta di molto di più, di come tutti e tutte insieme possiamo costruire un'altra città e un'altra società, un modo nuovo e differente di uscita dalla crisi". Conclude, dicendo che anche da Rimini, alcuni attivisti parteciperanno alle giornate del 17,18,19 maggio di BloccupyFrankfurt. Insomma una giornata x la costruzione dal basso di un'altra città ed Europa. Con la testa già a Francoforte!
ore 22.00 - L'assemblea si è sciolta, per spostarsi al Velvet al concerto dei 99 posse.
ore 21.30 - In piazza Tre martiri si improvvisa un'assemblea di valutazione sulla giornata. Tanti volti nuovi e corpi oggi si sono messi in gioco fino in fondo. La libertà è tutto. La città di Rimini oggi ha dimostarto che è possibile attarverso un conflittuo costituente e popolare riappropriarsi dei propri diritti e agire nuove forme di democrazia contro una legalità a senso unico funzionale ai ricatti del potere e inoffensiva contro gruppi come Fn.
ore 21.00 - Una grande vittoria politica, il corteo di Fn è costretto a sciogliersi. L'assemblea popolare mantiene il blocco con alcuni cordoni in testa per avere la certezza che i camerati abbandonino il centro storico. Più della metà (sono rimasti in 12) provengono da altre città romagnole. Dopo alcuni minuti il corteo antifascista si sposta in piazza Tre martiri per mantenere il presidio territoriale.
ore 20.40 - Continua il blocca in via Bertola pieno centro storico. La tensione è alta la celere è schierata. Il presidio e assemblea popolare viene raggiunto da diversi attivisti e cittadini che avevano lasciato il presidio precedente. Siamo il 99% non paghiamo i costi e i pesi di questa crisi - si urla dal sound - che sia la riforma del mercato del lavoro, le politiche di austerità, o le derive autoritarie e xenofobe.
ore 19.45 - Raggiunta la piazza principale l'assemblea popolare viene avvertita che Fn si è riorganizzata e la celere li sta scortando in corteo verso la piazza principale. Il presidio si riorganizza e raggiunge dalla parte opposta il corte dei camerati (rimasti in 12 peraltro). Questa scelta di gestione pubblica da parte della Questura è un'evidente provocazione rispetto a centinaia di persone che spontanemente hanno mandato un messaggio chiaro alle istituzioni e alla città, nessun inciucio ne legittimizzazione o indifferenza contro chi della violenza e della provocazione fa pratica politica. L'unica sicurezza che conosciamo è reddito e diritti per tutti e tutte, questo si continua ad urlare dal sound che è l'unica scorta degli attivisti antifascisti.
ore 19.30 - L'assemblea decide di spostarsi in forma organizzata verso piazza Cavour e piazza Tre martiti mantenendo il presidio del territorio.
ore 19.00 - L'assemblea popolare e il presidio si trasformano in una festa gioiosa e danzante. La città partecipa con attenzione. L'arco d'augusto è circondato da camionette e celerini. Il presidio e assemblea popolare si organizzano cercando ci comunicare continuamente quanto sta avvendo anche attraverso il gruppo di contatto. Noi la crisi non la paghiamo e non accettiamo che si legittimi chi della crisi fa uno strumento per un nuova stagione di regimi totalitari e reazionari, queste le parole che si ripetono dal sound.
ore 18.40 - La celere è schierata, ma l'assemblea popolare antifascista e antirazzista riesce a bloccare la sfilata dei camerati in centro storico. La responsabilità è tutta del questore. E' inaccettabile che dopo i gravi fatti avvenuti negli ultimi mesi si consenta una manifestazione di Fn e affini in centro storico a Rimini
ore 18.25 - Continuano gli interventi dal sound. Noi siamo il 99% quelli che subiscono il ricatto della finanza e della tecnocrazia, quelli che tutti i giorni si impegnano per una città aperta, inclusiva, solidale, per una via di uscita dalla crisi che parli di nuovi diritti per tutti e tutte
ore 18.10 - Rimini antifascista. Contro chi della crisi fa strumento di nuovo odio!
ore 17.50 - In tanti per le strade di Rimini a respingere dal basso il fascismo di ieri e di oggi
ore 17.30 - Il presidio dalla piazza si sposta verso Corso d'Augusto e il concentramento della manifestazione di Forza nuova lanciata dai camerati sotto una "nuova sigla" di uno pseudo comitato di cittadini per la sicurezza denominato Ariminvm. C'è uno sbarramento di celerini a difesa dei camerati, pochi e bardati.
ore 17.15 - Nella piazza si inizia un'assemblea per decidere come rispondere in forma comune e partecipata alla deriva xenofoba territoriale dopo i gravi fatti avvenuti a Cattolica e all'imbrattamento della città con adesivi forza nuovisti con il simbolo delle SS
ore 17 - Piazza Tre martiri inizia a riempirsi di attivisti e attiviste, semplici cittadini che hanno risposto all'appelo per costruire una giornata di mobilitazione antifascista cittadina contro Forza nuova

sabato 5 maggio 2012

Rimini - Voi 8 di nero vestiti, noi il 99%. Fermiamo il corteo fascista in centro storico

Si scrive ariminum si legge forza nuova! Fermiamo l'idiozia di chi cavalca la crisi come queste organizzazioni di estrema destra che soffiano sulle paure che attanagliano i cittadini, con lo scopo di spingere la società verso una deriva autoritaria e alle peggiori dittature del secolo scorso. Il 1 maggio centinaia di persone hanno attraversato l'iniziativa promossa dall' Anpi Santarcangelo Di Romagna al campo mutoid per festeggiare il primo maggio, una giornata per i diversi. Speriamo di essere in tanti e altrettanti QUESTO SABATO POMERIGGIO dalle ore 17 a presidiare Piazza tre martiri e  a costruire da subito una città a misura di tutti e tutte. No Nazi in my town!!!  

COMUNICATO Realtà territoriali
Chi si nasconde dietro la manifestazione indetta da ARIMINUM il 5 maggio?Nel volantino intitolato "Riprendiamoci la città" apparso in questi gioni suFacebook (in allegato) i promotori si autodefiniscono "Comitato spontaneocittadino per la sicurezza" ma non c'è niente di spontaneo visto che abbiamo scoperto che dietro alla sigla di ARIMINUM si celano i neofascisti di FN(infatti uno dei due cellulari corrisponde a quello del responsabile di Forza Nuova, Mirco Ottaviani). Evidentemente Ottaviani e i suoi amici cercano di confondersi dietro una sigla apparentemente neutra per riproporre le loroparole d'ordine. Quelle presenti sul volantino sono un'accozzaglia di luoghi comuni dell'estrema destra che soffia  sulle paure che attanagliano i cittadini, con lo scopo di spingere la società verso una deriva autoritaria. Ilprodotto di questa spinta è l'istigazione all'odio verso lo "straniero". Tutto ciò risulta inquietante visto che siamo solo a pochi giorni dall'aggressione razzista e neofascista che ha avuto luogo a Cattolica, dove due giovaninordafricani sono stati vittime di di stampo un gruppo di simpatizzanti di Forza Nuova(sono stati rinvenuti volantini di FN nel domicilio di uno degli aggressori)che non hanno avuto alcuna remora nell'accoltellare due ragazzi solo perché di origini magrebine. 
Sulla pagina di Facebook di ARIMINUM si leggono nei commenti legati alla manifestazione del prossimo 5 maggio frasi deliranti del tipo: "perpoter avanzare, prima bisogna ripulire Rimini, la sua immagine ormai è offuscata...."  Ripulire? Sembra si parli di spazzatura ma è chiaro che il riferimento implicito non è alle cartacce o alle cacche degli animali bensì apersone in carne ed ossa, che immaginiamo corrispondano a persone straniere.
Siamo di fronte ad una manifestazione dai connotati razzisti e neofascisti? Temiamo di sì. 
Per questo motivo chiediamo a Sindaco e Questore di impedire che il corteo indetto da ARIMINUM possa attraversare impunemente il Corso d'Augusto passando addirittura dalla Piazza Tre Martiri, simbolo per tutti i riminesi che pochi giorni fa hanno onorato la memoria dei tre giovani partigiani caduti per difendere la Libertà. 
Per questi motivi sabato 5 maggio dalle ore 17.00 saremo presenti in Piazza Tre Martiri in forma pacifica e invitiamo i cittadini riminesi a partecipare al presidio per impedire che la città venga attraversata da un coreto ispirato dagli esponenti di Forza Nuova che da sempre incitano all'odio, alla paura e usano condotte violente per tentare diaffermare sugli altri la propria supremazia, agendo nel totale disprezzo per i valori democratici e della civile convivenza.
>ANPI Comitato Provinciale Rimini
>CGIL Rimini
>Lab. Paz Project
>Collettivo studenti Rimini
>Riminesi globali contro il razzismo
>Unione Atei Agnostici Razionalisti Rimini
>Federazione della Sinistra
>Fare Comune
>SEL Rimini
>Gruppo consiliare Italia dei Valori
>Gruppo consiliare FDS
>Gruppo consiliare SEL e Fare Comune