lunedì 17 giugno 2013

Rimini - 15 giugno 2013. Sul bel risultato ottenuto dalla costruzione di un percorso comune antifascista


Soddisfazione, gioia, carica. Sono queste in qualche modo le emozioni che forse più di altre ci siamo portati a casa dopo la bella e intensa giornata di ieri, che ha avuto la capacità di raggiungere tutti gli obiettivi che si era posta.

Per Sabato 15 giugno Forza Nuova Rimini aveva convocato in città un corteo razzista e xenofobo, che avrebbe dovuto attraversare il quartiere meticcio di Borgo Marina per concludersi in una delle piazze principali del centro storico, piazza Ferrari. Numerosi sono stati i passaggi istituzionali con cui si arrivava alla giornata di ieri, tra cui alcune interrogazioni parlamentari e comunali, dichiarazioni di ferma contrarietà rispetto a qualunque ipotesi di un corteo dell'organizzazione neonazifascista nel centro storico da parte del Sindaco, la decisione del Comitato provinciale per la Sicurezza e l'Ordine pubblico di non autorizzare il corteo nazifascista, estendendo ed imponendo tuttavia il divieto di manifestazione a qualsiasi realtà.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, dice il proverbio e noi ribadiamo, soprattutto in circostanze come queste e con ben noti attori coinvolti nelle decisioni. Gli stessi che in più di un'occasione hanno autorizzato a Forza Nuova volantinaggi e presidi nella piazza intitolata ai tre martiri partigiani e cercato fino all'ultimo di far sfilare gli stessi nazifasciti per le strade della nostra città nella giornata del 5 maggio (senza riuscirci) e del 29 settembre 2012.

E così abbiamo deciso di non fidarci ed autorganizzarci, promuovendo con una modalità molteplice ed allargata, un vero e proprio presidio, con djset e openmic presso la Casa della Pace, laboratorio cittadino di pratica dei diritti di cittadinanza, proprio per questo più volte oggetto di provocazioni ed imbrattamenti da parte di Forza Nuova, non ultima l'affissione proprio in questi giorni di alcuni adesivi a loro chiaramente riconducibili. Numerosi i cittadini, tra cui spiccavano i tanti ragazzi delle scuole superiori, che hanno voluto presidiare la Casa della Pace, in un pomeriggio che ha saputo parlare negli interventi dal sound dell'importanza di una pratica antifascista popolare e quotidiana, che abbia la capacità di innervarsi dentro la complessità della fase storico-politica attuale e di ribaltare letture deviate e devianti che identificano nel cittadino migrante la causa di tutto ciò che stanno producendo le politiche di tagli e austerità imposte dalla governance finanziaria.

La scadenza di ieri pomeriggio aveva però anche la necessità di rompere i divieti e le zone rosse imposte dalla Prefettura e dalla Questura, di riprendersi le piazze e gli spazi di aggregazione, contro la loro militarizzazione e il conseguente consumo e spaccio di sostanze pesanti, di parlare alla città del bisogno di spazi fisici autogestiti dove costruire una socialità altra oltre quella imposta dal modello di mercato riminese by Cantinette&Lungomare, spazi da restituire alla città con progettualità sociali e culturali. Dopo un breve momento assembleare, ci si è così mossi spontaneamente e semplicemente per le vie del centro gioiosi e determinati, respingendo provocazioni e tentativi impacciati da parte delle forze dell'ordine di fermare un'allegra e appassionata passeggiata che si è ripresa tutte le strade e i vicoli di Rimini.

Città, sveglia!!! cantava Alberto Dubito rivolto alla sua Treviso, che a guardare dall'ultimo risultato delle amministrative sembra si sia ridestata. Noi ieri, in tante e tanti, con la stessa grinta e lo stesso amore l'abbiamo urlato a Rimini.... Chissà che anche questo non sia un ulteriore passo nella realizzazione di un cambiamento anche in questa fin'ora impermeabile città... Rimini wake up!

Un* antifascista che ha attraversato il presidio del 15 giugno 



Di seguito il report video della giornata

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